Dopo questo primo articolo sull’email marketing ecco il seguito dove riepiloghiamo alcuni aspetti che ci avete chiesto in diverse domande giunte in questi giorni.

Evidenzieremo alcuni “consigli/annotazioni” per fare in modo che le vostre comunicazioni (che ricordiamo DEVONO essere effettuate tramite piattaforme di email marketing professionali) possano essere le più efficaci possibili.

Vediamo quindi alcuni suggerimenti in merito a: oggetto della mail, mittente, ecc.

1. OGGETTO DELLA MAIL

Sembra banale a dirsi ma deve catturare l’attenzione. Non deve essere troppo generico (quindi anonimo, es. ultime offerte), deve catturare il lettore sin dalle prime parole e di contro non vanno utilizzati termini “pericolosi” per il filtri anti spam (come mega offerta, sensazionale, gratis … o con utilizzo del simbolo dell’€ inserito nel testo dell’oggetto stesso). Nello scrivere l’oggetto evitate il maiuscolo: urlare non significa trasmettere meglio un messaggio.

Ricordate che l’oggetto non deve essere il contenuto della mail… deve essere uno spunto che incuriosisca e indichi con semplicità il contenuto che andremo a leggere. Fate in modo che non sembri “troppo” una promozione, tutti cercano di vendere qualcosa, si rischia di finire immediatamente nel cestino. Se non supera i 50/60 caratteri è meglio.
Un invito mirato spesso è apprezzato in quanto non risulta come un imposizione … es. “Hai mai pensato alla Scozia come una meta delle vacanze? Ti raccontiamo perchè ne vale la pena”. Tra l’altro un’impostazione simile riabilita (ovviamente se il testo della mail è consono) il ruolo di un agenzia che ricordiamo dovrebbe essere quello di un consulente di viaggio.

 

2. MITTENTE

Perché il messaggio abbia più rilevanza fortemente consigliato NON utilizzare un mittente generico. L’ideale sarebbe es. Elena [elena@iviaggidielena.it] per dimostrare che è una “persona” che vuole comunicare (persona tra l’altro che se ha “contatti lavorativi” con i destinatari assume ancor più rilevanza). Dare l’impressione di stabilire un rapporto diretto e personale. Attenzione che con un mittente “vero” dovete considerare che qualcuno risponda alla mail, quindi va gestita la fase di “risposta” che non può farsi attendere…

 

3. CONTENUTO

Chiaro e sintetico. Pochi giri di parole, frasi brevi, consigliato qualche grassetto (senza esagerare) per evidenziare aspetti importanti del corpo del testo. Testo ideale fra 200 max 250 parole. La mail deve rivolgersi al destinatario, deve sembrare una mail diretta, non va data la sensazione che il messaggio sia generico e standard. Lo stile della comunicazione dovrebbe essere in linea con quello che avete utilizzato sul sito. Ricordiamo ancora una volta di utilizzare piattaforme di email marketing professionali che siano in grado di fornirvi layout compatibili con la lettura da mobile.

Incentivare il destinatario a “compiere un’azione” (CTA = Call To Action) verso il sito/portale cioè dare modo di approfondire il contenuto della mail. All’interno della mail non è possibile (sarebbe un errore) scrivere “tutto”. Vanno quindi previsti (uno o più link) al sito. Link che devono portare a una pagina specifica (landing page) che “continua” a descrivere quanto “anticipato” nella mail. EVITARE di portare l’utente su una pagina generica che non abbia continuità con la mail. Questa pagina creata ad hoc o già esistente (in gergo definita landing page) potrà quindi essere tracciata (statistiche) per valutare il “successo”, in termini di clic, della comunicazione.

Una newsletter non è un comunicato stampa né una lettera tradizionale. Indubbiamente il testo in formato HTML è sicuramente più gradevole. Per alcune comunicazioni di settori molto professionali (es. studi commercialisti) il formato ASCII è sufficiente. Prestate attenzione a “non esagerare” nel renderla accattivante; il rischio di diventare spam introducendo troppi elementi grafici è elevato.

Il messaggio non dovrebbe mai avere allegati (questi si scaricano sulla landing page, sono un elemento per “convincere” il destinatario a cliccare per approfondire), mentre la dimensione massima della mail non dovrebbe superare i 30Kb. Infine prestare attenzione all’uso dei font: meglio utilizzare i font più comuni presenti sulla maggioranza dei PC.

 

4. PRIVACY

Infine un aspetto FONDAMENTALE che la newsletter DEVE avere: possibilità di effettuare la disiscrizione in totale autonomia, in forma automatica.

Funzionalità che va posta al piede della mail e che le piattaforme professionali mettono a disposizione. In tal modo le disposizioni di legge sulla normativa vigente sono rispettate.

 

5. FREQUENZA: problematica molto dibattuta. Una comunicazione costante nel tempo è un valore aggiunto. Significa che c’è un’organizzazione in grado di gestire questa attività. Costante non significa spam (ogni giorno o periodi ristrettissimi).

All’atto dell’iscrizione alla newsletter sarebbe opportuno dichiarare quanti messaggi verranno, in media, inviati (su base settimanale o mensile). La variabilità dei contenuti (quante sono le informazioni ‘nuove’ di cui è possibile disporre in un tempo X) è fondamentale per stabilire la frequenza.

Più di una newsletter alla settimana potrebbe, verso alcuni target, risultare fastidiosa e il mittente considerato alla stregua di uno spammer. Fondamentale analizzare le statistiche di apertura dopo ogni invio (anche CHI, non solo QUANTI) per tenere sotto controllo il livello di attendibilità del mittente.

La frequenza comunque va sempre analizzata con il livello dei contenuti delle comunicazioni. Delle statistiche post invio ne parleremo nei prossimi articoli. Attendiamo le vostre domande su eventuali dubbi sulla gestione dell’email marketing.

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