A fine anno, quando si “chiude” la dichiarazione Iva, è abbastanza frequente che l’ADV rimanga a CREDITO. Il credito può essere:

  1. chiesto a rimborso (procedura poco utilizzata)
  2. riportato a nuovo nel successivo esercizio per neutralizzare una futura eventuale Iva a debito
  3. portato in compensazione con altri tributi a debito (es. ritenute di acconto e Inps dei dipendenti, imposte sul reddito e/o irap, ecc.).

La voce 3) è molto utilizzata dalle aziende; è però necessario sapere che tale credito Iva potete utilizzarlo secondo precise modalità e limiti. Vediamo nel dettaglio le casistiche e quando scatta il divieto di compensazione.


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